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ILLEGITTIMA L’IMPOSIZIONE DELLE SPESE DI SPEDIZIONE DELLA FATTURA Con recenti sentenze, alcuni Giudice di Pace (tra cui Catania) hanno dichiarato l’illegittimità dell’imposizione delle spese di spedizione della fattura, malgrado l’esplicita clausola del regolamento contrattuale, per violazione della normativa in materia di IVA, ordinando, nel caso di specie alla Telecom, la restituzione delle somme indebitamente percepite per la spedizione delle bollette telefoniche. |
RISARCIMENTO DANNI PER MORTE PROVOCATA DAL FUMO DELLE SIGARETTE Prima e sino ad oggi unica sentenza in Italia quella della Corte d’Appello di Roma che, ribaltando la decisione del giudice di primo grado, ha condannato l’Ente Tabacchi Italiani (ETI) al risarcimento del danno morale subito dagli eredi di un fumatore deceduto nel 1991 a causa di un cancro ai polmoni. Il risarcimento è stato liquidato con la complessiva somma di € 200.000,00. In breve, secondo la Corte d’Appello di Roma, l’ETI, producendo e vendendo tabacchi, non poteva non conoscere la composizione dei tabacchi e le sostanze tossiche in essi contenute e conseguentemente il rischio degli effetti nocivi per il consumatore finale, per cui, pur in assenza di uno specifico obbligo di legge, avrebbe dovuto usare ogni cautela per evitare che detto rischio si tramutasse in danno concreto, facendo ricorso a qualsiasi sistema idoneo tra cui, il più elementare, informare il destinatario delle vendite (ossia il fumatore) dei rischi del fumo. |
ANNULLABILITA’ DELLA DELIBERA CONDOMINIALE IN CASO DI MANCATA CONVOCAZIONE DEL CONDOMINO La Corte di Cassazione a Sezioni Unite con la sentenza n. 4806/05 ha stabilito che la mancata comunicazione, a taluno dei condomini, dell'avviso di convocazione dell'assemblea condominiale comporta non la nullità, ma l'annullabilità della delibera condominiale, che se non viene impugnata nel termine di trenta giorni previsto dall'art. 1137, 3° comma, c.c. - decorrente per i condomini assenti dalla comunicazione e per i condomini dissenzienti dalla sua approvazione - è valida ed efficace nei confronti di tutti i partecipanti al condominio. |
SPESE CONDOMINIALI: SOLO IL VERO PROPRIETARIO E’ LEGITTIMATO PASSIVO Per il recupero delle spese condominiali è passivamente legittimato rispetto all'azione giudiziaria soltanto il proprietario esclusivo dell'unità immobiliare. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23994/04 precisando che l'azione in esame non può essere proposta contro colui il quale, con le sue dichiarazioni e comportamenti, anche univoci, abbia ingenerato nell'amministratore il ragionevole convincimento che si tratti dell'effettivo condomino, in quanto in materia condominiale non può trovare applicazione il principio dell'apparenza del diritto, mancando una relazione di terzietà tra il condomino e il condominio, che non ha una soggettività giuridica diversa da quella dei semplici condomini. |
ILLEGITTIMITA’ DEL FERMO AMMINISTRATIVO E PROVVEDIMENTO CAUTALARE EX ART. 700 C.P.C. Il Tribunale di Catania ha stabilito che, in mancanza del regolamento di attuazione, l'istituto del fermo amministrativo non può operare, così che la sua emissione è posta in essere in totale carenza di potere e si pone contro i principi costituzionali del diritto di difesa, della parità di trattamento rispetto a situazioni analoghe, del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione. Inoltre, riconoscendo la sussistenza del fumus boni iuris e del periculum in mora, il Tribunale ha accolto l’istanza di un contribuente volta ad ottenere provvedimento cautelare ex art. 700 C.P.C. sull’avvenuta iscrizione del fermo amministrativo sull’autoveicolo presso il PRA.
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ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE AL MARITO CHE RIFIUTA DI AVERE RAPPORTI SESSUALI CON IL CONIUGE Il rifiuto di intrattenere normali rapporti affettivi e sessuali con il coniuge per ben sette anni costituisce gravissima offesa alla dignità e alla personalità del partner e situazione che oggettivamente provoca senso di frustrazione e disagio, spesso causa, per come è notorio, di irreversibili danni sul piano dell’equilibrio psicofisico". Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6276 del 23 marzo 2005, addebitando la separazione al marito che volontariamente, in seguito ad una lite con la moglie, si era rifiutato di intrattenere rapporti sessuali con la stessa, rendendo impossibile alla consorte il soddisfacimento delle proprie esigenze di vita dal punto di vista affettivo e l’esplicarsi della comunione di vita nel suo profondo significato. |
ASCENSORE CONDOMINIALE: I CRITERI PER LA RIPARTIZIONE DELLE SPESE
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3264 del 17 febbraio 2005, ha stabilito che è legittimo il criterio di ripartizione delle spese di conservazione e manutenzione dell'ascensore condominiale in conformità a quanto stabilito dall'art. 1124 Cod. Civ. con riferimento alle scale condominiali, secondo cui le spese sono ripartite fra i condomini, per metà in ragione del valore dei singoli piani o porzioni di piano, e per l’altra metà in misura proporzionale all’altezza di ciascun piano dal suolo. |
MANUTENZIONE DELLE STRADE E RESPONSABILITA’ DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Con sentenza n. 15383 del 6 luglio 2006, la Corte di Cassazione ha stabilito che la responsabilità ex art. 2051 c.c. per i danni cagionati da cose in custodia, anche nell'ipotesi di beni demaniali in effettiva custodia della p.a., ha carattere oggettivo e, perchè tale responsabilità possa configurarsi in concreto, è sufficiente che sussista il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno arrecato, senza che rilevi al riguardo la condotta del custode e l'osservanza o meno di un obbligo di vigilanza, per cui tale tipo di responsabilità è esclusa solo dal caso fortuito, fattore che attiene non già ad un comportamento del responsabile bensì al profilo causale dell'evento, riconducibile non alla cosa (che ne è fonte immediata) ma ad un elemento esterno, recante i caratteri dell'oggettiva imprevedibilità ed inevitabilità e che può essere costituito anche dal fatto del terzo o dello stesso danneggiante. |